La Tabula Traiana

L’estensione dell’impero al nord del Danubio, con la conquista della Dacia, rappresentava un grande desiderio per Traiano, però anche una grande sfida per il potere militare romano. Per poter assicurare l’approvvigionamento dell’esercito in Dacia, Traiano edificò una via militare con una lunghezza di quasi 40 chilometri. L’edificazione di questa imponente via, ultimata nell’anno 103 d.C. e del ponte sul Danubio (progettato dall’impareggiabile architetto Apollodoro di Damasco) resero più semplice la marcia dell’esercito romano verso il territorio geto-dacico.

Proprio di fronte alla scultura di Decebalo, ma sulla sponda serba, c’è un’antica lapide commemorativa, Tabula Traiana, costruita dall’avversario del re Decebalo, l’imperatore romano Traiano. La Tabula Traiana è una piastra memoriale edificata dai romani per contrassegnare la fine della costruzione delle vie, in questo caso la cosiddetta “via romana”, scavata in una gola ripida, lungo il Danubio.

Delle 10 tavolette originarie scolpite nella gola del Danubio, solo la Tabula di Traiano è visibile ed è stata conservata. Edificata quasi due millenni fa, costruita in marmo, con una dimensione di 4 metri di larghezza e 1,75 metri di altezza, questa Tabula è un’affascinante testimonianza di quei tempi.

Iscrizione in latino

L’iscrizione è la seguente:

“IMP. CAESAR. DIVI. NERVAE. F. NERVA TRAIANVS. AVG. GERM. PONTIF MAXIMUS TRIB POT IIII PATER PATRIAE COS III MONTIBVUS EXCISI(s) ANCO(ni)BVS SVBLAT(i)S VIA(m) F(ecit)”.

L’Imperatore Cesar, figlio del divino Nerva, Nerva Traian, Augustus, Germanicus, Pontifex Maximus, quattro volte investito come Tribuno, Padre della Patria, Console per la terza volta, tagliando le montagne e usando travi di legno ha fatto questa via.”